- Cos’è l’affinamento del vino?
- Quali sono i processi durante un affinamento?
- Tipologie di recipienti per il processo di affinamento
- Differenza tra Affinamento e Invecchiamento del vino
L’affinamento del vino è uno dei processi più importanti nella produzione di vini. Infatti scegliendo la tipologia giusta di affinamento, le caratteristiche del prodotto vinicolo posso cambiare radicalmente. Ne esistono diversi tipi e sono svolti in contenitori diversi per donare al vino qualità diverse. Tutto a discrezione del produttore. Sicuramente l’affinamento in barrique del vino è uno dei più famosi e più utilizzati, ma ci sono tanti metodi per affinare un prodotto vinicolo.
Vuoi scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’affinamento? Continua a leggere il nostro articolo e diventerai un vero esperto nell’argomento.
Cos’è l’affinamento del vino?
L’affinamento del vino è il processo di perfezionamento del vino che avviene dopo la fermentazione dello stesso. L’affinamento serve essenzialmente per:
- Migliorare le caratteristiche ornagolettiche;
- Conferire nuove sfumature olfattive e degustative;
- Aumentare lla capacità di invecchiamento.
A seconda della tipologia di contenitore e della tecnica di affinamento infatti il vino può cambiare radicalmente al naso e al palato.
Per portare avanti questa tecnica di perfezionamento, vengono utilizzati diversi prodotti che vengono immessi nel vino. Quelli più utilizzati nei vini naturali sono i lieviti indigeni che hanno il più basso impatto ambientale e sono mantengono il più possibile vero il vino. Infatti questi lieviti sono presenti naturalmente nelle uve. Solitamente i lieviti indigeni vengono utilizzati durante la fermentazione, ma sempre più cantine li sfruttano anche nell’affinamento. Scopri cosa sono i lieviti indigeni nel nostro approfondimento
A seguire sono molto utilizzati tra i produttori di tutto il Mondo i Lieviti selezionati o anche chiamati Lieviti industriali. Come suggerisce il nome, questi lieviti vengono prodotti in laboratorio e dunque non sono naturali. Riescono a modellare in maniera migliore e rendono più stabile un vino rispetto a quelli indigeni.
Ultimi ma non per importanza menzioniamo i tannini enologici. Questo particolare prodotto è naturale e proviene dalle bucce o dai semi dell’uva. Grazie a questo prodotto naturale vengono migliorate le caratteristiche di invecchiamento e l’equilibrio dei vini, specialmente i vini rossi.
Quali sono i processi durante un affinamento?
Adesso che abbiamo spiegato cos’è un affinamento e cosa viene utilizzato per effettuale, è importante capire tutti i processi che portano al compimento del vino. Si tratta di processi fisici e chimici. Ecco cosa succede durante gli affinamenti di vini:
- Ossigenazione: Processo chimico in cui l’ossigeno reagisce con le sostanze contenute nel vino, rendendole complesse e di stadio avanzato;
- Sedimentazione e decantazione: Processo fisico in cui le sostanze più “corpose”, come i tannini e le proteine, si depositano in fondo al recipiente utilizzato.
- Controllo dell’ossidazione: Grazie alla presenza dei prodotti (tannini enologici, lieviti e via dicendo) viene ridotta l’ossidazione naturalmente presente nel vino. Grazie a questa funzione, i vini risulteranno più profondi e meno astringenti;
- Sviluppo aromatico: Grazie alla maturazione dei composti, il vino matura le sue caratteristiche organolettiche più importanti.
Tipologie di recipienti per il processo di affinamento
A seconda di quali caratteristiche vuole sviluppare, un produttore di vino sceglierà la tipologia di recipiente che vuole utilizzare durante l’affinamento. Questa cambia molto anche dal tipo di vino, dalla zona di produzione e dalla tradizione della stessa cantina. Quello che emerge dopo un’analisi approfondita è che ogni recipiente ha una storia da raccontare e ve la racconterà tramite il vino che andrete a degustare. Sembra magia ma non lo è!
Andiamo adesso a scoprire quali sono i recipienti più utilizzati per gli affinamenti.