Cherubini

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Cherubini

Cherubini

Cherubini è l’azienda agricola immersa in un parco naturale collinare vicino al centro di Brescia, oltre i confini della Franciacorta orientale. Dedita all’agricoltura biologica, il prodotto di quest’azienda è un vino che racchiude tutta l’essenza del terroir di produzione. Questo si trova in una vallata che risale a migliaia di anni fa, lo dimostra la presenza di falde acquifere sotterranee e rocce ricche di calcare con un substrato di argilla. Tali caratteristiche del suolo si uniscono ad altre del clima, come una leggera brezza che rimane costante e piccole escursioni termiche. Il tutto dona al vino quella mineralità e quella acidità che  contraddistinguono il terroir di produzione.

Il processo naturale di Cherubini

Cherubini inizia la sua storia biologica sposando la filosofia agricola di intervenire il meno possibile nel processo di coltivazione e successivamente di vinificazione. Infatti, durante la fase di coltivazione dell’uva non vengono impiegati agenti chimici come diserbi e pesticidi, o di altri tipi per accelerare la crescita. Oppure, non sono previsti processi meccanici di vinificazione, ma vengono utilizzati i metodo classici a Dosaggio Zero che i nostri avi applicavano, con affinamento in vasche di cemento in modo da garantire l’espressione massima del terroir d’origine.

Oggi sono molte le aziende come Cherubini che scelgono il metodo naturale per la produzione dei propri vini, per avere un prodotto sano al 100% che mantiene le proprietà naturali dell’uva. Le industrie vinicole impiegano dei processi artificiali per facilitare la produzione già dal momento della coltivazione dell’uva. Le viti vengono cosparse di diserbanti e pesticidi per bloccare il moltiplicarsi di insetti e parassiti che potrebbero rovinare il raccolto. Ma come ci insegna l’agricoltura biologica, non tutti gli organismi che popolano le vigne sono necessariamente aggressivi e anzi, alcuni servono proprio per migliorare la crescita biologica.

Prima fermentazione in cemento

Dietro il progetto Cherubini vi è il vigneròn Mattia Corbellini, uno dei più grandi esperti di bollicine in Italia. Corbellini decide di vinificare all’interno di vasche di cemento con lieviti indigeni. Questo processo si svolge interamente a mano, persino la sboccatura è fatta a mano. La vinificazione nel cemento è il processo naturale per eccellenza, perché questo materiale oltre a essere molto pesante, è il più neutro in natura e fa in modo che il vino non venga marcato già dalla prima fermentazione. Poi, sono i lieviti a dare i sentori al vino e, come dice, Corbellini, bisogna stare attenti ai lieviti cattivi che possono causare odori molto sgradevoli. Infatti nei lieviti indigeni sono presenti i due tipi “buoni” e “cattivi”. Quest’ultimi vanno appunto, tenuti sotto controllo.

I bianchi Cherubini

Il prodotto finale che viene fuori è un vino fine con grande profondità che è molto apprezzato. Dallo Chardonnay al Pinot Nero, a una combinazione dei due, questi vini si distinguono per purezza, equilibrio e freschezza, ma soprattutto mineralità. Lo Chardonnay Sui Generis è un’ottimo bianco dai sentori di fiori e frutti esotici dal colore oro pallido; il Pinot Nero Rosé Dosaggio Zero è il connubio perfetto tra freschezza ed equilibrio dal colore rosa tenue.
Infine, la combinazione di Chardonnay e Pinot Nero dà vita al Subsidium dal colore oro tendente ocra, che fa risaltare i principi di note ossidative. Si distingue dagli altri due per la sua struttura e la forza che ben accompagna la mineraltà.

Non vi resta che assaggiare queste meraviglie, dallo Chardonnay al Pinot nero, alla combinazione dei due e abbinarlo ai piatti.




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